Perché vediamo le "facce" negli oggetti inanimati?
La percezione delle facce è un noto risultato dell'evoluzione biologica del nostro cervello.
L'evoluzione ha permesso lo sviluppo di questa capacità specifica di riconoscimento, che non è esclusiva dell'uomo ma si presenta evidente anche negli animali.
Una spiegazione tipicamente evolutiva è da fare risalire, probabilmente, a una capacità sviluppata con lo scopo di difendersi dai predatori: se nel mezzo di una foresta o di un gruppo di arbusti riconosco velocemente il volto di un animale pericoloso, ho più probabilità di mettermi al riparo o di contrattaccare.
La capacità di riconoscere le facce si sviluppa fin dalla più tenera età, in aree specifiche del cervello.
Le persone che perdono questa capacità sono colpite dalla cosiddetta prosopagnosia(incapacità di riconoscere i volti), finemente descritta da Oliver Sacks nella sua famosa opera "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello")
Tra i personaggi famosi colpiti da prosopagnosia ricordiamo, tra i tanti, lo scrittore Luciano De Crescenzo.
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Face perception is the process by which the brain and mind understand and interpret the face, particularly the human face.
The face is an important site for the identification of others and conveys significant social information. Probably because of the importance of its role in social interaction, psychological processes involved in face perception are known to be present from birth, to be complex, and to involve large and widely distributed areas in the brain. These parts of the brain can be damaged to cause a specific impairment in understanding faces known as prosopagnosia.